“Il Signore è con te. Anche queste parole dell’angelo mi accompagnarono per tutta la vita, non mi abbandonarono mai. Avevo già la percezione della sua presenza in me, attorno a me. Ma queste parole mi diedero la certezza. Ho capito quanto è importante la certezza dell’amore di Dio e della sua vicinanza, per questo cerco di comunicarla a tutti, come posso, a ciascuno lungo la sua storia.”
Al Castello di Urio nel maggio del 2016 ho tenuto questo ritiro spirituale dedicato all’attesa dello Spirito Santo nel Cenacolo.
Siamo nel Cenacolo in attesa dello Spirito Santo insieme a Maria e agli apostoli.
Da questo spunto partono le meditazioni di questo ritiro spirituale tenutosi al Castello d’Urio nel maggio del 2016.
“Quando Gesù, da grande, insegnava ad amare i nemici e quelli che ti odiano, io lo ascoltavo beata e pensavo che quello che lui diceva a me risultava normale. Stava chiedendo agli altri quello che aveva già donato a me. Ero incapace di odiare, di serbare rancore, anche se i delitti erano grandi”.
Nella trasmissione del 23 gennaio 2020, continuo a leggere e commentare il quinto capitolo di Maria. il mio cuore svelato, nel quale Maria svela l’amore di cui è pieno il suo cuore, ripercorrendo la sua vita.
Giovedì 7 maggio predico questa meditazione partendo dal Vangelo del giorno che richiama la lavanda dei piedi del giovedì santo.
Da lì proseguo nel riflettere sui contenuti della liturgia della parola del tempo pasquale che, sia nel rito romano, sia nel rito ambrosiano, attinge dagli Atti degli Apostoli come prima lettura e dal vangelo di Giovanni.
Meditazione tenuta durante il ritiro spirituale dedicato ad una riflessione sul Cenacolo e sull’attesa della Pentecoste in compagnia di Maria, come fecero i nostri primi fratelli e sorelle nella fede.
Durante il ritiro spirituale al Castello di Urio ho proposto questo percorso su Maria.
Quarta meditazione: Rallegrati, piena di Grazia,il Signore è con te!
“L’angelo mi chiamò piena di grazia. Come per l’invito alla gioia, il ricordo di quel saluto lungo i giorni mi procurò pace e certezza. Mi aiutava a conoscere me stessa, a ritrovarmi. Sono piena di grazia, mi ripetevo. Mi ha chiamato così, questo è il mio nome segreto. Il nome che Dio mi ha dato, che mi definisce. Nei momenti di smarrimento vi ritornavo con la memoria del cuore”.
Lunedì scorso 27 aprile, nella trasmissione a Radio Mater di commento a insegnamenti di Papa Francesco ho pensato di continuare i discorso della trasmissione del 23 marzo e di analizzare interventi e gesti di Papa Francesco nei successivi 35 giorni di pandemia.
Questo ritiro al Castello di Urio prendeva spunto dai giorni liturgici e voleva accompagnare i partecipanti a rivivere l’attesa della Pentecoste nel Cenacolo in compagnia di Maria, come fecero i nostri primi fratelli e sorelle nella fede.
