Papa Francesco eletto da pochi minuti, contempla con stupore la sua Chiesa |
Cominciamo a pubblicare testi di don Valentino Guglielmi. Sono tratti da una raccolta pro manuscripto preparata da suoi parrocchiani, dal titolo “Raccontare l’amore”. Pensando agli avvenimenti grandi ed emozionanti che la Chiesa sta vivendo in questi giorni, e che nella visione di Dio anche don Valentino conosce, scegliamo questa scheda sullo stupore. Spesso le sue brevi ed incisive meditazioni erano rivolte a sposi o a fidanzati in preparazione del matrimonio, lo si comprende dalle parole finali. Ma ci aiutano anche a capire qualcosa della Chiesa sposa di Cristo.
Stupore è l’emozione prodotta nel cuore dall’incontro con qualche cosa di inatteso, non previsto e non prevedibile. Contiene una valenza negativa: evidenzia infatti il limite della mia ignoranza, mi fa sapere quanto poco ho conosciuto fino ad ora, e una valenza positiva: mi offre di interrompere la noia del già visto, mi incoraggia ad avanzare e ad aprirmi ad orizzonti nuovi. Lo stupore mi pone davanti ad un bivio: chiudo alla novità e mi giro sull’altro fianco per continuare a dormire oppure mi appassiono, mi alzo e mi metto sulla strada? Incamminarmi vuol dire investire nuove energie, mi propone una conversione senza condizioni, mi fa abbandonare il vecchio abitudinario e mi riaccende la vita.
Per questo l’attenzione deve volgersi all’oggetto che viene prima dell’emozione e l’ha prodotta. Quello che devo fare su di me è cercare la temperanza, armonia dei sensi e del cuore, devo cercare il distacco: mia è l’emozione non l’oggetto che l’ha prodotta ed infine devo accettare il mio limite, riconoscermi ignorante, condizione per imparare. Se la cosa è nuova devo tenerla come tale e non diluirla nel già noto, ne spegnerei la originalità.
5 marzo 2008