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LASCIARE CHE GESU’ PREPARI IL NOSTRO CUORE – Papa Francesco 26 aprile 2013


Trascrivo le parole dell’omelia del Papa nella Messa del 26 aprile 2013 celebrata nella Casa di Santa Marta, alla quale hanno assistito alcuni dipendenti della Tipografia Vaticana, della Gendarmeria e dell’Ufficio del Lavoro della Sede Apostolica. Riporto il Vangelo del giorno perché si veda come l’omelia del Papa è commento della Parola di Dio proclamata nella liturgia.


In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: “Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via». Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno  viene al Padre se non per mezzo di me. (Gv 14, 1-6)

Non sia turbato il vostro cuore. Queste parole di Gesù sono proprio parole bellissime. In un momento di congedo, Gesù parla ai suoi discepoli, ma proprio dal cuore. Lui sa che i suoi discepoli sono tristi 

perché se ne accorgono che la cosa non va bene. Lui dice: Ma non sia turbato il vostro cuore. E comincia a parlare così, come un amico, anche con l’atteggiamento di un pastore. Io dico: la musica di queste parole di Gesù è l’atteggiamento del pastore, come il pastore fa con le sue pecorelle, no?… Ma non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio, anche in me. 

 E comincia a parlare di che? Del cielo, della patria definitiva. Abbiate fede anche in me: io rimango fedele, è come se dicesse quello, no? … Con la figura dell’ingegnere, dell’architetto dice loro quello che andrà a fare: Vado a prepararvi un posto, nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. E Gesù va a prepararci un posto. Com’è quel posto? Cosa significa ‘preparare il posto? Affittare una stanza lassùPreparare il posto è preparare la nostra possibilità di godere, la possibilità – la nostra possibilità – di vedere, di sentire, di capire la bellezza di quello che ci aspetta, di quella patria verso la quale noi camminiamo. E tutta la vita cristiana è un lavoro di Gesù, dello Spirito Santo per prepararci un posto, prepararci gli occhi per poter vedere…

 ‘Ma, Padre, io vedo bene! Non ho bisogno degli occhiali!’: ma quella è un’altra visione…. Pensiamo a quelli che sono malati di cataratta e devono farsi operare la cataratta: loro vedono, ma dopo l’intervento cosa dicono? ‘Mai ho pensato che si potesse vedere così, senza occhiali, tanto bene!’. 

Gli occhi nostri, gli occhi della nostra anima hanno bisogno, hanno necessità di essere preparati per guardare quel volto meraviglioso di Gesù. Preparare l’udito per poter sentire le cose belle, le parole belle.

E principalmente preparare il cuore: preparare il cuore per amare, amare di più. Nel cammino della vita il Signore prepara il nostro cuore con le prove, con le consolazioni, con le tribolazioni, con le cose buone. Tutto il cammino della vita è un cammino di preparazione. Alcune volte il Signore deve farlo in fretta, come ha fatto con il buon ladrone: aveva soltanto pochi minuti per prepararlo e l’ha fatto. Ma la normalità della vita è andare così, no?: lasciarsi preparare il cuore, gli occhi, l’udito per arrivare a questa patria. Perché quella è la nostra patria. Ma, Padre, io sono andato da un filosofo e mi ha detto che tutti questi pensieri sono una alienazione, che noi siamo alienati, che la vita è questa, il concreto, e di là non si sa cosa sia…’. Alcuni la pensano così… ma Gesù ci dice che non è così e ci dice: ‘Abbiate fede anche in me’. Questo che io ti dico è la verità: io non ti truffo, io non ti inganno. Prepararsi al cielo è incominciare a salutarlo da lontano. Questa non è alienazione: questa è la verità, questo è lasciare che Gesù prepari il nostro cuore, i nostri occhi per quella bellezza tanto grande. È il cammino della bellezza e il cammino del ritorno alla patria. Che il Signore ci dia ‘questa speranza forte’, il coraggio e anche l’umiltà di lasciare che il Signore prepari la dimora, la dimora definitiva, nel nostro cuore, nei nostri occhi e nel nostro udito. Così sia”.

Un pensiero su “LASCIARE CHE GESU’ PREPARI IL NOSTRO CUORE – Papa Francesco 26 aprile 2013”

  1. Anonimo dice:

    Padre mio ma come può una ragazza di 23 anni soffrire per una leucemia da 6 anni, perchè il Signore e mARIA non possono fare un miracolo per lei e per suo padre che sta altrettanto male per un tumore? Dono a loro la mia solitudine ma ti chiedo Padre mio le mie preghiere non sono abbastanza e chiedo al Signore e a Maria un miracolo solo quello

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