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MAGNANIMITA’ CRISTIANA E MITEZZA: COME DARE L’ALTRA GUANCIA? Omelia di Papa Francesco 17.6.2013

B. Angelico Gesù schiaffeggiato (S.Marco FI)

Omelia del Papa Francesco nella messa di lunedì 17 giugno, nella cappella della Casa Santa Marta, a commento delle letture del giorno: seconda lettera di san Paolo ai Corinzi (6, 1-10) e Vangelo di Matteo (5, 38-42) 

Poiché siamo suoi collaboratori, vi esortiamo a non accogliere invano la grazia di Dio. Egli dice infatti:
Al momento favorevole ti ho esaudito e nel giorno della salvezza ti ho soccorso. Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza! Da parte nostra non diamo motivo di scandalo a nessuno, perché non venga
criticato il nostro ministero; ma in ogni cosa ci presentiamo come ministri di Dio con molta fermezza: nelle tribolazioni, nelle necessità, nelle angosce, nelle
percosse, nelle prigioni, nei tumulti, nelle fatiche, nelle veglie, nei digiuni; con purezza, con sapienza, con magnanimità, con benevolenza, con spirito di santità,
con amore sincero, con parola di verità, con potenza di Dio; con le armi della giustizia a destra e a sinistra; nella gloria e nel disonore, nella cattiva e nella buona fama; come impostori, eppure siamo veritieri; come sconosciuti, eppure notissimi; come moribondi, e invece viviamo; come puniti, ma non uccisi; come afflitti, ma sempre lieti; come poveri, ma capaci di arricchire molti; come gente che non ha nulla e invece possediamo tutto!  (2 Corinzi, 6,1-10)

Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pórgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle. (Mt, 5, 38-42)

Papa Francesco si è soffermato sul significato di quello che ha definito “un classico” degli insegnamenti evangelici, cioè il senso di quanto Gesù dice a proposito dello schiaffo ricevuto sulla guancia, a cui il cristiano risponde offrendo l’altra guancia. Qualcosa, ha detto il Papa, che va contro la logica del mondo, secondo la quale a un’offesa si risponde con una reazione uguale e contraria, perché “dobbiamo difenderci, dobbiamo lottare, dobbiamo difendere il nostro posto. E se ci danno uno schiaffo noi ne daremo due, così ci difendiamo. Questa è la logica, è normale, no?“.


Ma Gesù va oltre e dice che dopo aver ricevuto lo schiaffo – ha spiegato il Pontefice – bisogna fermarsi con l’altro, dedicargli del tempo. E se chiede qualcosa, bisogna dargli molto di più. Questa è la legge di Gesù: “la giustizia che porta è un’altra giustizia, totalmente diversa da occhio per occhio, dente per dente“. Il Santo Padre ha poi richiamato l’attenzione sulla frase con la quale Paolo conclude la pagina del brano letto durante la liturgia. Perché, ha spiegato, “ci dice una parola che forse ci aiuterà a capire il significato dello schiaffo sulla guancia e altro. Finisce, infatti, dicendo questo: “Come gente che non ha nulla e invece possediamo tutto”“.
È questo il binomio sul quale il vescovo di Roma ha invitato a riflettere: il nulla e il tutto. “Questo credo che sia la chiave di interpretazione di questa parola di Gesù, la chiave per interpretare bene quella giustizia che Gesù ci chiede, una giustizia superiore a quella degli scribi e dei farisei“. Come si risolve la tensione fra il nulla e il tutto? Il tutto costituisce la sicurezza cristiana: “Noi siamo sicuri che possediamo tutto, tutto con la salvezza di Gesù Cristo. E Paolo ne era convinto al punto che dice: Ma, per me, quello che importa è Gesù Cristo, l’altro non importa; l’altro per me è da buttare fuori. Il tutto è Gesù Cristo. Le altre cose sono nulla per il cristiano. Invece per lo spirito del mondo il tutto sono le cose: le ricchezze, le vanità, l’importanza, e al contrario il nulla è Gesù“.
Questo, ha spiegato ancora il Pontefice, si esprime nel fatto che se a un cristiano viene chiesto dieci, “lui deve dare cento“, perché “per lui il tutto è Gesù Cristo“. Questo è “il segreto della magnanimità cristiana, che sempre va con la mitezza. Il cristiano è una persona che allarga il suo cuore, con questa magnanimità. Ha il tutto, che è Gesù Cristo; le altre cose sono il nulla. Sono buone, servono, ma nel momento del confronto egli sceglie sempre il tutto” che è Gesù.
Mitezza e magnanimità. Certo “vivere così non è facile perché davvero ti danno degli schiaffi. E su tutte e due le guance“. Ma il cristiano è mite, il cristiano è magnanimo. Allarga il suo cuore. E quando noi troviamo cristiani con il cuore rimpicciolito“, vuol dire che vivono “un egoismo mascherato da cristianesimo“. Del resto “Gesù ci aveva consigliato: “Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia e il resto viene da sé”. Il regno di Dio è il tutto; il resto è secondario, non è principale”. E tutti gli sbagli dei cristiani, “tutti gli sbagli della Chiesa, tutti i nostri sbagli nascono da qui: quando noi diciamo al nulla che è il tutto; e al tutto, che sembra che non conti“.
Seguire Gesù, non è facile. Non è facile ma neppure è difficile, perché nella strada dell’amore il Signore fa le cose in modo tale che noi possiamo andare avanti. E lo stesso Signore ci allarga il cuore“. Quando invece si è più propensi a seguire il nulla, allora “nascono gli scontri nelle famiglie, con gli amici, nella società. Anche quegli scontri che finiscono con la guerra”, perché “il nulla è seme di guerra, sempre; perché è seme di egoismo, mentre il tutto, quello grande, è Gesù“. “che il Signore allarghi il nostro cuore, e ci faccia umili, miti e magnanimi, perché noi abbiamo tutto in Lui”, preservandoci dal creare “problemi quotidiani attorno al nulla”.

Un pensiero su “MAGNANIMITA’ CRISTIANA E MITEZZA: COME DARE L’ALTRA GUANCIA? Omelia di Papa Francesco 17.6.2013”

  1. Anonimo dice:

    Mai scambiare la comprensione e la magnanimità con la debolezza. Queste sono infatti la massima rappresentazione di un cuore puro, di uno sguardo che ha guadagnato quello di Dio e di una grande forza nascosta … quella necessaria per amare!
    FC

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