Senza categoria

16 LUGLIO 2013: LA NOMINA A VESCOVO DI UN SACERDOTE AMICO

Un’anno fa, sotto la protezione della Madonna del Carmelo nasceva sperimentalmente questo blog, suggerito da vari amici. Ringrazio la Madonna, per le grazie ricevute durante quest’anno, anche attraverso questo piccolo servizio sul web. Oggi nella sua festa ho ricevuto varie gioie. La più forte è la nomina a Vescovo di un sacerdote amico: don Fernando Filograna, già parroco di Trepuzzi (Lecce) e da qualche anno Vicario Generale di quella diocesi. Per chi desidera partecipare così alla mia gioia appongo il suo curriculum e la lettera che ha scritto oggi alla diocesi a cui è stato inviato dal Papa Francesco. Sarà contento delle nostra preghiera per lui e per la sua diocesi!


Città del Vaticano 16 luglio 2013 (VIS). Il Santo Padre:

Ha nominato il Monsignore Fernando Filograna, Vescovo di Nardò-Gallipoli (superficie: 587; popolazione: 212.980; cattolici: 211.761; sacerdoti: 143; religiosi: 126; diaconi permanenti: 7), Italia. Il Vescovo eletto è nato a Lequile (Lecce, Italia), nel 1952 ed è stato ordinato sacerdote nel 1977. Dal 1977 al 1978 è stato Animatore nel Pontificio Seminario Romano; dal 1978 al 1983 Padre Spirituale nel Seminario Minore di Lecce; dal 1978 al 1979 Notaio del Tribunale Ecclesiastico diocesano; dal 1979 al 1983 Vice cancelliere della Curia; dal 1983 al 1996 Rettore del Seminario Vescovile di Lecce; dal 1984 al 1996 Canonico della Chiesa Cattedrale; dal 1985 al 1996 Direttore del Centro diocesano Vocazioni; dal 1996 al 2007 Arciprete della Parrocchia Maria SS. Assunta in Trepuzzi; dal 1999 al 2005 Vicario episcopale per il Clero e il Diaconato permanente; dal 1998 Membro del Collegio dei Consultori; dal 1999 Canonico della Chiesa Cattedrale; dal 2000 Membro della Commissione per il Clero e la Vita Consacrata della Conferenza Episcopale Pugliese; dal 2007 Parroco della Parrocchia S. Giovanni Maria Vianney e Vicario generale di Lecce.



Saluto alla Chiesa di Nardò-Gallipoli

Sorelle e fratelli della Chiesa di Nardò-Gallipoli, ”amati da Dio e santi per la chiamata, grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo” (Rom 1,7).
Oggi, attraverso la decisione del Papa Francesco, il Signore mi chiama e mi manda come Vescovo per confermare in tutti voi la consolazione e la speranza che vengono dal suo amore.
Voi comprenderete quanto la notizia, che mi è stata comunicata alcuni giorni fa, trovi il mio cuore colmo di trepidazione.

Ma l’obbedienza mia e vostra è a Cristo Gesù.
Comunicare la bellezza, la verità e la bontà di Gesù risorto è l’unico scopo dell’esistenza della Chiesa e del ministero dei suoi pastori.
Papa Francesco ha scritto recentemente: “Chi crede, vede; vede con una luce che illumina tutto il percorso della strada; perché viene a noi da Cristo risorto, stella mattutina che non tramonta” (Lumen Fidei, 1).
Vengo ad una Chiesa per me nuova che conosco però come chiesa di grande tradizione cristiana e di edificanti testimonianze di santità.
Vengo tra voi per continuare il servizio pastorale di monsignor Domenico Caliandro, che con sapienza e zelo ha guidato la Diocesi per 13 anni. A lui esprimo stima e gratitudine per il bene realizzato: sarà l’eredità di cui avvalermi.
Vengo a voi con animo aperto e disponibile, per vivere con voi l’esaltante avventura della fede e per essere in mezzo a voi servo di unità.
Cammineremo insieme e “senza lasciarci rubare la speranza”.
Presto ci incontreremo, ci conosceremo, ci accoglieremo reciprocamente, ci vorremo bene nel grande mistero di fraternità che è la Chiesa.
In questo Anno della Fede, voluto da Benedetto XVI, proviamo ad avere presente l’esempio della primitiva comunità cristiana, pregando con ferma fede e salda speranza per le necessità della Chiesa, per le intenzioni del Papa Francesco e per l’unità del popolo di Dio intorno ai suoi Pastori.
Occorrono uomini e donne di fede e così si rinnoveranno i miracoli che leggiamo nella Scrittura. Mossi da queste certezze, continuiamo ad impegnarci nella nuova evangelizzazione: ci attendono molti fratelli che cercano la Verità. Non bastano i bei discorsi, occorrono le opere, la coerenza con la fede, la gioia di saperci e di vivere da figli di Dio, l’amore ai poveri.
Servendo Cristo nel povero, la Chiesa cresce nella carità e nella giustizia, cioè nella condivisione fraterna, ma anche nella lotta contro ogni ingiustizia.
In questo momento particolare chiedo a tutti voi l’accoglienza della fede e la carità della preghiera.
Questa preghiera assicuro anch’io per voi. La riservo in modo particolare ai carissimi fratelli presbiteri, ai consacrati e alle consacrate, ai diaconi permanenti, ai giovani seminaristi, ai fedeli laici, alle Autorità Civili e Militari, alle famiglie, agli anziani, ai bambini, ai ragazzi e ai giovani, ai poveri e ai sofferenti.
Carissimi, nell’attesa di incontrarci continuiamo a sentirci uniti nella preghiera e camminiamo in Gesù-via e in Gesù-vita, avendo gli stessi sentimenti di Gesù-verità.
Dice il Papa: “la fede non è luce che dissipa tutte le nostre tenebre, ma lampada che guida nella notte i nostri passi e questo basta per il cammino”(Lumen Fidei, 57).
Affido la mia vita e la vita di ciascuno di voi al tenero e materno abbraccio della Madre del Signore, donna in cammino, presenza così amata dalle nostre popolazioni, a S. Gregorio Armeno e a Sant’Agata, a S. Giuseppe da Copertino e a tutti i santi protettori delle nostre comunità.

Lecce, 16 luglio 2013

Fernando Filograna




Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *