“Grazie, Signore, per avermi oggi comunicato il tuo Spirito, grazie per avermi confermato nel tuo amore, grazie perché ti fidi e mi affidi ciò che di più caro possiedi: i tuoi fratelli, per i quali hai dato la vita, mi affidi la chiesa di Nardò-Gallipoli, tua amata sposa, nata dal tuo costato trafitto per amore. Rinnovo oggi la mia fede e la mia lode: ti benedico e ti ringrazio per avermi creato, fatto cristiano e tuo sacerdote per sempre. A te la lode, o Santa Trinità, eterno Dio, fonte di ogni bene”. In questo rendimento di grazie al Signore pongo ora ogni altro ringraziamento. Il primo pensiero va a Papa Francesco che presiede alla carità nella Chiesa: lo ringrazio per la freschezza del Vangelo e per l’amore verso la Chiesa, che risplendono sul suo volto di innamorato di Dio; lo ringrazio per aver chiamato me alla grazia dell’episcopato e gli assicuro fedeltà, obbedienza e preghiera. Ma il mio grazie, con il cuore commosso e pieno di affetto è per Lei, Eccellenza, Pastore della Chiesa di Lecce, per me fin dal primo incontro è stato padre amato e fratello esemplare. La stima e amicizia a me riservate in questi anni, insieme al dono dello Spirito Santo e all’imposizione delle mani di questa sera, sono stati i più bei tasselli della storia sacra che il Signore va tracciando per me dal giorno del mio battesimo. Il primo Vescovo che voglio abbracciare è Mons. Domenico Caliandro, Arcivescovo di Brindisi, che ha guidato per 13 anni la diocesi di Nardò-Gallipoli: con grande trepidazione prendo il suo posto. Le assicuro, Eccellenza, che mi sforzerò di portare avanti nella fedeltà e nella continuità il suo progetto pastorale, che in questi giorni ho avuto modo di conoscere e apprezzare. Ed è naturale che il pensiero corre in questo momento alla amatissima Diocesi di Nardò-Gallipoli. Vorrei abbracciare e salutare ciascuno, anche chi, in fondo a questa magnifica piazza del Duomo, non riesco a scorgere. E quanti ci seguono attraverso Teleonda. In mezzo a voi vedo le parrocchie di Lequile, Trepuzzi, San Giovanni Maria Vianney, le varie parrocchie della diocesi di Lecce e di Nardò-Gallipoli: grazie perché in questi giorni mi avete promesso il continuo sostegno nella preghiera per servire il Signore nel modo e nei luoghi dove mi manda. Perdonatemi, se non riuscirò a salutarvi tutti, ad uno ad uno, al termine di questa liturgia. Chiedo stasera al Signore che la grazia che sta dando ancora una svolta alla mia vita, possa diventare un dono e una provocazione per ciascuno di voi, per vivere con più consapevolezza il compito che il Signore vi ha affidato, per crescere nella fede, per diventare testimonianza luminosa verso i tanti fratelli cui il Signore ci manda. Desidero infine ringraziare il Signore per la mia amata famiglia, la mia mamma e le sorelle insieme a tutti i parenti che mi sono stati accanto in questi anni, un caro ricordo a papà e ai parenti che sono in cielo, e che insieme a tanti altri mi hanno aiutato a crescere nella fede. In questi giorni mi è stato naturale andare con il ricordo alla mia infanzia, alla vita nel mio paese, in parrocchia, ai sacerdoti vivi e defunti, ai catechisti, a quei tanti volti di laici dalle cui mani mi sono giunti i doni del Signore. Rivedo il volto di tanti che, nelle differenti stagioni della vita, mi hanno aiutato a maturare nella fede, esempi edificanti di sacerdoti e di laici, pronti a farsi plasmare la vita dall’azione dello Spirito. A tutti il mio grazie, per tutti la mia preghiera. Grazie a quanti hanno organizzato questa suggestiva liturgia: ai fratelli sacerdoti, ai collaboratori, al coro, che ci hanno aiutato a pregare.
Messa a Lequile, paese natale
Una Piazza San Vito gremitissima, festante e gioiosa, ha, infatti, accolto il ritorno a casa del suo figlio vescovo, nato e cresciuto proprio a pochi passi da lì, nella piccola e storica via Solferino. È proprio all’insegna dei ricordi e delle memorie, degli aneddoti e delle emozioni, dei visi riconosciuti e delle occhiate complici, che si è svolto il tanto atteso incontro tra il nuovo Vescovo della Diocesi di Nardò-Gallipoli e la cittadinanza lequilese. Dopo la visita al cimitero, S. E. don Fernando – accompagnato dalle autorità, e dai due sacerdoti della parrocchia – ha fatto il suo arrivo tra le lacrime e gli applausi scroscianti della folla. Il primo a prendere la parola è stato il Sindaco del paese, che, ha lasciato tutti di stucco con due emozionanti sorprese. La prima riguardava l’altare in legno che era stato posizionato sul palco e sul quale, da lì a poco, il Vescovo avrebbe celebrato la Santa Messa, realizzato dal papà di don Fernando, Mesciu Ucciu, sapiente falegname del paese. “Chissà se, al momento della sua realizzazione – ha sottolineato il Sindaco – Mesciu Ucciu ha mai solo pensato, o anche solo sperato, che un giorno su quell’altare avrebbe celebrato suo figlio, Vescovo di Nardò-Gallipoli”. L’emozione dell’intera comunità ha fatto da cornice alle lacrime di don Fernando. La seconda sorpresa è stata il dono della Mitra, sulla quale sono stati riprodotti i quattro evangelisti. Ha fatto seguito, poi, il discorso di don Luciano, che ha esaminato le relazioni intercorse tra Lequile e Nardò, e, infine, quello del protagonista, don Fernando Filograna. Un discorso molto semplice, diretto, che ha toccato il cuore di tutti, ricordando nomi, volti, episodi di vita vissuta in quella piazza e nell’Istituto Andrioli, luogo simbolo della sua formazione umana e cristiana. Alle suore che lo hanno educato e tutte le maestre e gli educatori ha dedicato una poesia di don Franco Lupo, in dialetto, con la voce rotta dall’emozione. Dopo i discorsi, don Fernando ha celebrato la santa messa, molto sentita e partecipata dall’intera comunità. I saluti finali e i fuochi d’artificio hanno concluso una serata davvero memorabile per Lequile, la sua comunità, e, non abbiamo dubbi, anche per il neo Vescovo e la sua famiglia. (Annalisa Nastrini)
Messa a Trepuzzi
don Fernando Filograna, ex Parroco per dodici anni della Parrocchia S. Maria Assunta della Chiesa matrice di Trepuzzi, è ritornato nella cittadina nelle vesti di Vescovo. Don Flavio il parroco ha preso per primo la parola e ha tracciato un breve profilo della figura di don Fernando. “Dio parla attraverso i Pastori di anime – ha esordito – e don Fernando è uno dei grandi portavoce di Dio” e, più in là ha rimarcato: “caro Don Fernando, con la tua parola sei entrato nella nostra vita….e sembra che tu appartenga ancora a questa Parrocchia” Ha parlato poi il festeggiato di casa, il quale ha dimostrato in ogni occasione di voler veicolare il suo pensiero col cuore, con la generosità e l’altruismo che lo connotano, sulla scorta della propria inconcussa esperienza di fede, mai intermessa o obnubilata dalle varie e pur intricate vicissitudini dell’esistenza. Ha sottolineato ancora come Trepuzzi sia stata per lui uno scrigno ricco di memorie, di esperienze e di bei ricordi, per cui si è sentito per molti versi promosso alla nuova prestigiosa-onerosa carica dalla comunità trepuzzina. Una folla di fedeli, numerosa, assorta e colma di gioia terrena e spirituale assieme, ha partecipato alla cerimonia religiosa della messa celebrata da mons. Fernando; tra il prelato e i presenti si è stabilita una sorta di inconscia, sotterranea empatia, che ha colmato i cuori e la mente di tutti, giovani e meno giovani, credenti e meno credenti, colti e meno colti, tutti straniati e smemorati di fronte ad ogni parola da lui pronunciata. (Luigi Elia)
Per chi lo desidera questo è il link al video della Messa di presa di possesso della Diocesi nella cattedrale di Nardò del 28 settembre. L’omelia è al minuto 57 fino al minuto 1h e 16.
http://www.oltreme.it/attualita/2040-video-insediamento-del-vescovo-filograna-nella-diocesi-di-nardo-gallipoli.html
Questo è un breve servizio di telegiornale di quattro minuti:
http://www.culturiachannel.it/videos/diocesi-festa/#.UkhORUA51YI.facebook