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ANIMA, MISTERO, DESIDERIO DELLA FELICITA’, tre pensieri di don Valentino Guglielmi a un anno dalla morte.

Don Valentino il 5 ottobre 2014 compie un anno di vita eterna, nella luce di Dio. Lo ricordo così con questi tre scritti così suoi. I tre titoli che lui gli ha dato Anima, mistero, desiderio della felicità, esprimono bene quello che è successo un anno fa. Un mistero nel quale la sua anima ha trovato, per sempre compiuto, il suo desiderio di felicità. Si è rotto definitivamente quel guscio, come desiderava, per riempirsi di ogni presenza, in particolare di quella di Dio.
Gli deposito nello scrigno del cuore i desideri miei e altrui, perché aiuti il loro compimento.

ANIMA
04. 08. 18
L’anima è la vita del corpo, gli dà unità riempiendolo di sé e lo trascende.

La persona che vedo (mi sono lasciato plasmare dalla sua forma ed ho accolto il atto di essere) trascende forma ed atto di essere là dove è di se stessa. Mi devo accorgere della sua soggettività trans oggettiva. Si tratta di un’anima che non è la mia.
Nel conoscere questo spessore vado emergendo alla consapevolezza di me stesso, mi vado scoprendo, imparo la mia soggettività trans oggettiva.
E’ l’auto comprensione trascendente.
MISTERO
04. 09. 13
 Una cosa grande nascosta in una piccola. Ciascuna persona è costituita da una macula germinativa, la capacità di auto comprensione trascendente. Questa capacità si attua nella conoscenza, cha apre la strada alla carità.
Là dove mi propongo di distinguere le persone e di impararle nella loro unicità realizzo la conoscenza di me stesso. Mi conosco nell’atto di imparare.
Così faccio fiorire la macula germinativa del seme che germoglia, si sviluppa e diventa albero.
DESIDERIO DELLA FELICITA’
04. 03. 06
 Il desiderio della felicità non è un seme distinto da me che io deva collocare nel terreno del mio cuore perché si sviluppi e dia frutto. Sono io stesso il seme, il desiderio della felicità si identifica con me stesso. Per questo io devo lasciarmi trasformare, presentarmi alla luce che viene da Dio perché mi faccia morire molte volte a me stesso e dalle ceneri emerga l’uomo nuovo attento e sensibile, capace di accorgersi di ogni segnale che gli viene dalla grazia dello Spirito Santo attraverso qualsiasi volto e qualsiasi evento.
Può accadere che io vada alla ricerca di formule esoteriche, che inventi acrobazie per trovare la via della felicità e alla fine voglia cambiare tutto perché io possa restare quello che sono, quando il segreto è che io cambi, che mi lasci rompere il guscio duro dell’egocentrismo per essere capace di nutrirmi di ogni presenza.

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