Papa Francesco bacia la reliquia del sangue di san Gennaro |
Il discorso di Papa Francesco al clero e ai religiosi, ai seminaristi a Napoli, può essere letto e meditato con profitto anche da tutti i laici: perché amano i sacerdoti che li aiutano con la loro vita donata a seguire Cristo nel loro cammino in mezzo al mondo, e ne conoscono la vita e anche le difficoltà. Potranno assumere delle intenzioni per la loro preghiera che sostiene davvero i preti. E poi potranno considerare che attraverso il battesimo anche loro sono consacrati a Dio in Cristo e quindi potranno trovare spunti, facendo le debite applicazioni, per un esame interiore in vista di una conversione della loro vita cristiana. Segnalo il forte monito che ha rivolto ai seminaristi: “Se non siete sicuri che Gesù è il centro della vostra vita, aspettate un po’ più di tempo, per essere sicuri.” Mi pare un segno chiaro della verità, senza utilitarismi di efficienza, che il Papa propone per l’autenticità delle vocazioni. A Buenos Aires, diceva in un’intervista di quei tempo, solo il 40% di coloro che facevano richiesta di entrare in seminario, arrivava poi al sacerdozio come frutto del discernimento. E questo, sapendo che c’e scarsità di clero, a mio parere è segno del volere davvero quello che Dio vuole, con retta intenzione. Al termine del discorso a braccio, c’è quello preparato per l’occasione. Buona lettura.