Riflessioni, San Giuseppe

Il dolore della perdita di Gesù e la gioia di ritrovarlo

Acquerello di Anna Maria Trevisan

Settima domenica in preparazione alla festa di san Giuseppe e settimo “dolore e gioia” della sua vita

Nell’ultima delle sette domeniche in preparazione alla solennità di san Giuseppe si medita la settima coppia di dolore e gioia che si deduce dagli episodi narrati dal Vangelo: il dodicenne Gesù perduto e ritrovato poi nel tempio a Gerusalemme.
Nella preghiere del formulario antico utilizzato all’inizio di questi articoli, avrete notato anche voi che Maria è citata solo tre volte lungo tutte le descrizioni e le preghiere dei sette dolori e gioie, citata accanto a Gesù e dopo Gesù.
Io l’avrei messa accanto a Giuseppe sempre, come sta esemplarmente in questo episodio della loro vita, accanto, sostenendosi, senza accusarsi a vicenda, cosicché insieme raggiungono l’obbiettivo di ritrovare Gesù.

Riflessioni, San Giuseppe

La paura di Archelao e il ritorno a Nazaret

Acquerello di Anna Maria Trevisan

Sesta domenica in preparazione alla festa di san Giuseppe e sesto “dolore e gioia” della sua vita

Nella sesta domenica in preparazione alla solennità di san Giuseppe, meditiamo sulla mescolanza di dolore e gioia nel ritorno dall’Egitto.
Alla gioia di poter tronare a casa si contrappose subito la paura di Archelao e da lì una riflessione e un annuncio dell’angelo che confermò Nazaret come destinazione adatta alla custodia del Bambino Gesù e alla sua crescita.

Riflessioni, San Giuseppe

Fuga in Egitto e custodia del Bambino

Acquerello di Anna Maria Trevisan

Quinta domenica in preparazione alla festa di san Giuseppe e quinto “dolore e gioia” della sua vita

Nella quinta domenica in preparazione alla festa di san Giuseppe si medita sul dolore della fuga in Egitto compensato dalla gioia di poter stare con il Bambino Gesù e il compito di custodirlo.
Nella formulazione tradizionale della quinta coppia di dolore e gioia si cita la gioia di vedere gli idoli d’Egitto cadere.
Si tratta di un’immagine mutuata dai racconti dei vangeli apocrifi.

Riflessioni, San Giuseppe

Simeone al tempio: la spada e la risurrezione

Acquerello di Anna Maria Trevisan

Quarta domenica in preparazione alla festa di san Giuseppe e quarto “dolore e gioia” della sua vita

 Il quarto dolore e gioia di san Giuseppe che si può meditare nella quarta domenica delle sette che precedono la sua festa, riguarda l’episodio della presentazione di Gesù al tempio quaranta giorni dopo la nascita, che nella liturgia si festeggia appunto il 2 febbraio, 40 giorni dopo il 25 dicembre.

Riflessioni, San Giuseppe

Il rito della circoncisione

Acquerello di Anna Maria Trevisan

Terza domenica in preparazione alla festa di san Giuseppe e terzo “dolore e gioia” della sua vita

Il terzo dolore e gioia della vita di san Giuseppe nella devozione tradizionale, che possiamo considerare nella terza domenica in preparazione alla sua festa, è legato a ciò che accadde otto giorni dopo la nascita, con il rito della circoncisione.
Quel primo dolore fisico provato da Gesù neonato ha fatto soffrire tanto Giuseppe, ma in quella stessa circostanze lui gli ha posto il nome, come l’angelo in sogno gli aveva comandato, e questo gesto che assicurava davanti alla legge la sua paternità fu fonte di gioia.

Riflessioni, San Giuseppe

Il dolore per la povertà della grotta di Betlemme e la gioia della nascita di Gesù

Acquerello di Anna Maria Trevisan

Seconda domenica in preparazione alla festa di san Giuseppe e secondo “dolore e gioia” della sua vita

Nella seconda domenica di devozione a San Giuseppe contempliamo un’altra coppia di dolore e gioia come facce di una stessa moneta.
Nella nascita di Gesù a Betlemme, l’angoscia di non trovare posto e dover preparare un posto di fortuna si unisce alla gioia ineffabile del nascita del Figlio di Dio.

Riflessioni

Il Papa che cammina solo nella pioggia

Parole, suoni, simboli e icone della preghiera in diretta mondiale del 27 marzo 2020

Ieri sera molti di noi sono riusciti a sintonizzarsi con la preghiera del Papa in Piazza san Pietro alle 18.00. Le impressioni personali rimangono impresse nei cuori.
Io sono andato subito dopo a guardare alcuni tweet sull’argomento e sono rimasto colpito dalla risonanza anche in persone lontane dalla fede.
Ho pensato allora di scrivere un rapido post su Facebook, e mi ha colpito, anche lì la risonanza di molte persone che lo hanno condiviso, hanno commentato, hanno apprezzato…
Allora ho pensato che valesse la pena esternare anche altri miei pensieri avuti durante e dopo quella diretta televisiva.
Perché spesso le emozioni, i sentimenti e anche le orazioni, hanno bisogno di qualcuno che le avvolga di parole, per dare loro un alveo nel quale conservarsi a lungo e maturare altri frutti.
Così ho scritto l’articolo che pubblico qui, nel quale penso che molti si ritroveranno.

Riflessioni

Nel deserto

Come vivere la fede al tempo del Coronavirus

Il sito dell’Opus Dei mi ha chiesto la scorsa settimana di scrivere un articolo con alcuni spunti di riflessione per aiutare a vivere secondo la fede questi giorni così nuovi e speciali del Coronavirus.
L’ho intitolato Nel deserto, con riferimento al Vangelo che leggiamo all’inizio della Quaresima, per suggerire di chiedere allo Spirito Santo – che condusse Gesù nel deserto “per essere tentato dal diavolo” – qual è il fine di questo deserto nel quale ci ha condotto attraverso le circostanze storiche.